Operazioni sostenibili

L'Olio di Krill Ketozona arriva da una delle attività di pesca più sostenibili al mondo

Il nostro Krill viene pescato nell'area 48, appena sotto la punta del Sud America. Questa pesca è considerata dalle ONG indipendenti come una delle più sostenibili al mondo, con al centro operazioni responsabili e ambientali.

Dal sito di Aker BioMarine, il produttore dell'olio di krill utilizzato da Ketozona per il Krill Oil Supremo, si legge:

La sostenibilità è il nostro fondamento

La pesca al krill di Aker BioMarine è ora classificata come la pesca più sostenibile al mondo, essendo l’unica pesca a ricevere una valutazione “A” dal partenariato per la pesca sostenibile. Dichiara Aker: “Prima di schierare la nostra prima rete da pesca nell’Oceano Antartico, abbiamo avviato un dialogo con il WWF-Norvegia per garantire che le nostre operazioni avrebbero avuto un basso impatto sull’ecosistema antartico. Gli obiettivi ambiziosi sono essenziali per superare le sfide globali che avranno un impatto e guideranno il futuro della nostra attività: perdita di biodiversità, scarsità di risorse, minacce legate allo stile di vita e cambiamenti climatici. Intendiamo essere parte della soluzione a queste sfide”.

Maggiori informazioni sulla pesca del krill di Aker Biomarine qui.

Limite di cattura precauzionale

La pesca del krill antartico opera solo all'interno di una piccola area dell'Oceano Antartico, denominata Area 48. All'interno di quest'area, la CAMMLR (Commissione per la conservazione delle risorse marine viventi antartiche) ha fissato una quota di cattura dell'1% della biomassa totale che rende è uno dei più precauzionali al mondo, garantendo il rifornimento sostenibile delle scorte. In confronto, molte altre attività di pesca sono considerate sostenibili con una quota di cattura del 10%.